La cura che promuove lo sviluppo. Il 2022 tra bellezza e rigenerazione.

In Italia abbiamo iniziato il 2021 con una grande responsabilità sulle spalle: quella di fare in modo che il nostro Paese, potesse fare la differenza nella serie di appuntamenti politico-istituzionali dell’anno: il G20, il Pre-Food System Summit, la COP 26, passando per presenza italiana ad Expo 2020 Dubai. Un anno in cui la stessa finanza ha realizzato che la salute del pianeta deve essere una priorità economica, in cui la politica nazionale ed internazionale ha apertamente dichiarato il bisogno di ripartire dalle persone, dai paesi, dalle aree interne, dal ruolo dei sindaci, dai singoli eroi locali che compongono la nostra comunità.

Tre le parole che ci hanno accompagnato nel 2021: ripartenza, resilienza e, soprattutto, rigenerazione.

Parole potenti, ma alquanto abusate, tanto da rischiare di perdere significato. Parole che sono inflazionate, come lo stesso concetto di “sostenibilità” non difficile da comprendere, ma complesso da mettere in pratica in modo integrale e concreto.

Ripartenza, Resilienza e Rigenerazione accompagnate dal fenomeno interessante della “Great Resignation” che qualcosa deve insegnarci. 

Secondo McKinsey il 40% dei lavoratori a livello mondiale sta decidendo di cambiare occupazione. Nel nostro Paese, secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, fra aprile e giugno 2021 quasi mezzo milione di persone ha dato le dimissioni. I numeri di questo fenomeno continuano a sottolineare la tendenza di Millennials e Generazione Z verso lo Yolo Economy (You only live once) che sta spingendo i più giovani e non solo, a reinventarsi la vita, una tendenza destinata a durare, latente già all’inizio del 2020, un processo di maturazione di consapevolezza e trasformazione accelerata all’ennesima potenza dalla pandemia. Ed i primi semi di questa trasformazione noi li avevamo già ampiamente intercettati in goodafetrcovid19.org e riassunti in un manifesto dei valori, oggi attuale più che mai, che ancora una volta sottolinea l’urgenza di agire verso una transizione ecologica integrale. Una rivoluzione? Forse, anche se a noi piace dì più pensare ad un processo di rigenerazione.

Un processo capace di valorizzare le infinite risorse dormienti da cui siamo circondati, capace di valorizzare le diversità, ingrediente essenziale per incubare l’innovazione ed investire sui giovani e sulla leadership, anche femminile, non solo come atto formale, ma come vera e propria leva di vantaggio competitivo.

Un processo che ci obbliga a pensare in modo sistemico, orientando ogni nostra azione alla creazione di prosperità inclusiva. Prosperity Thinking.

Partendo dalla salute dell’Ecosistema che ci accoglie, dall’agricoltura rigenerativa che non solo produce cibo più sano ma migliora la biodiversità, e si prende cura delle risorse essenziali, l’acqua e la vita del suolo, sequestrando il carbonio mitigando il cambiamento climatico. Back to Earth.

Perché abbiamo capito che la Biofilia è amore per la vita, abbiamo capito che la natura ci cura e quindi la salute non può che essere una “One Health”. 

Accelerando la Transizione Digitale, sostenibile, leva imprescindibile per l’attuazione del vero Green Deal che ci impone di affrontare una vera e propria transizione Culturale, che ci obbliga ad acquisire nuove Competenze e dare Cuore al digitale, che non è il fine, ma è un potente mezzo.

In un mondo in cui il cambiamento climatico e l’iniquità sistemica sono intrecciati che ci obbliga a sviluppare una vera coscienza ecologica integrale. 

Dove esiste solo un unico vero imperativo: CollaborareSenza limiti di età, provenienza e stato sociale. Collaborare anche tra concorrenti, perché non c’è più tempo e le sfide che siamo chiamati ad affrontare sono planetarie e solo insieme potremo farcela.

Maturando la consapevolezza di come la bellezza sia una risorsa essenziale, in particolare per noi italiani; una risorsa strategica per progettare il futuro. Un ingrediente che è il frutto di una magica alchimia tra cultura umanistica, creatività ed arte del fare, che ha segnato profondamente l’identità del nostro Paese. Una risorsa da nutrire e diffondere, capace di generare opportunità di sviluppo economico e sociale partendo dai territori, partendo dalle aree interne, dai paesi, dalle comunità, veri e propri “Living Lab” per prototipare modelli di sviluppo sostenibile. 

Noi del Future Food Institute abbiamo deciso di partire dalla Campania, da Pollica, dando vita al Paideia Campus, ed Emilio Casalini, ideatore di “Generazione Bellezza”, che in questi giorni, su Rai3 sta portando alla luce storie di un’Italia di cui essere fieri, ieri sera ha raccontato un pezzetto di noi inaugurando il nuovo anno sotto i migliori auspici.

Che rigenerazione e bellezza accompagnino questo 2022. Si va in scena!

Generazione bellezza