Viaggio di sola andata dai Disturbi dell’Alimentazione verso le terra della longevità
Oggi Future Food Institute e Food for Mind, la più grande rete nazionale di ambulatori sui Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione, fondata dal Prof. Leonardo Mendolicchio, hanno lanciato ufficialmente, a Pollica, il progetto “Peter DAN”.
Perché?
Semplicemente perché adesso per l’umanità, la priorità è la salute.
“Ci siamo illusi di rimanere sani in un mondo malato”, ha detto Papa Francesco nei giorni drammatici della pandemia, mentre la sua immagine di leader solitario, isolato, faceva il giro del Pianeta.
Ci siamo illusi, aveva ragione. E infatti ci siamo ammalati e siamo diventati lo specchio perfetto della crisi climatica che proprio in questi giorni sta inasprendo ulteriormente gli equilibri degli ecosistemi di cui facciamo parte, toccando temperature che sono le più alte da quando l’umanità le rileva. Utilizzo la parola “specchio” non a caso. Ciò che sta accandendo dentro il nostro organismo, l’aumento del 40% delle malattie mentali a livello globale, il disagio, la paura, le malattie fisiche, psichiche, accade perché la salute, come ci ricordano sempre le Nazioni Unite, è unica. One Health: salute umana, fisica e psichica; salute degli animali; salute del Pianeta, sono indissolubilmente legate, sono una cosa sola. Noi abbiamo inquinato in modi irreversibili la Terra perché la disconnessione profonda con noi stessi ci ha indotto a costruire modelli di sviluppo non sostenibili per noi stesso.
E così, oggi c’è una One Disease, una sola malattia che sta minacciando la vita sul Pianeta, che naturalmente passa anche dal cibo e dalla relazione con il cibo, nexus principale tra umanitàe Pianeta.
In Italia oltre 3 milioni di persone, soprattutto giovani, soffrono di DAN – Disturbi Alimentari e della Nutrizione. E’ un dato in forte aumento. E’ una malattia invisibile, come alcuni corpi che se ne ammalano. E’ una malattia che ha a che fare con l’emotività che la ritualità del mangiare porta con sè e ha a che fare con l’amore, la relazione, ha a che fare con la voglia di vivere oppure non vivere più.
E allora può venirci in aiuto solo Peter DAN, un programma che evoca la magia della forza incrollabile della nostra mente, della nostra immaginazione, così potente da poterci portare sull’Isola che non c’è, dove tutto è possibile, solo perché tu ci credi. Anche trasformare un acronimo doloroso come “DAN – disturbi della alimentazione e della nutrizione” che è una schiavitù, in un moto di libertà potente capace di guarire.
Una suggestione, è chiaro, dà motivazione e forza.
Poi ci sono i medici, gli psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, scienziati, esperti, startup, imprenditori, ci sono le ex e gli ex pazienti cioè le storie di chi ce l’ha fatta, ci sono i visionari, i contadini, i cuochi, ci sono i diplomatici in cucina, i nutrizionisti, ci sono le nonne cilentane che fanno i cavatelli a mano e ti insegnano in ogni goccia di acqua mescolata alla farina da quelle mani antiche, la memoria del cibo, i valori dei cibo e ti fanno fare pace con te.
Peter DAN parte con la prima Accademia nazionale in Italia sui Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione. La sede non è un luogo. La sede è un territorio iconico dove la storia della scuola Eleatica di Parmenide, di 500 anni prima di Cristo, incontra il futuro delle nuove generazioni che studiano, si confrontano, si innamorano, cucinano, coltivano agricoltura rigenerativa, piantano ulivi, raccolgono limoni, allevano api e incontrano Ambasciatori, Governi, scienziati ed una comunità internazionale che è viva, che ama la vita e che è lo specchio di un futuro che è guarito e cioè verso il quale dobbiamo andare, sapendo di esserne specchio.
Se guariamo noi, guarisce.
Parlo naturalmente di Pollica e del Paideia Campus, un nome che ho scelto circa 4 anni fa quando sono arrivata a Pollica la prima volta, con la mascherina, il distanziamento, il permesso speciale per viaggiare, l’isolamento e sentendomi spaventata per quella situazione inedita, ma mai fino al punto di non capire che dovevo correre più veloce e più lontano perchè adesso il tempo è davvero poco e questa scarsità ce l’ho tutta sulla mia pelle, come ce l’ha Claudia, la mia compagna di viaggio di sola andata verso il benessere olistico che stiamo costruendo attraverso un approccio transdisciplinare legato allo sviluppo integrale della persone, alla Paideia.
Paideia è la parola che nel V secolo avanti Cristo i greci usavano per spiegare il modello pedagogico che Claudia Laricchia, chief of social mission del FFI, ed io stiamo applicando più di 2500 anni dopo con un gruppo di giovani talenti che stiamo formando ad uno sviluppo integrale interiore e ad una coscienza di sè propedeutici a cambiare completamente i modelli di interazione persona/comunità/Terra e cioè a quelli di ecologia integrale. Uno di loro, 20enne, maker, studente di ingegneria meccanica, insieme ad una paziente, anche lei 20enne, hanno co-disegnato con noi Peter DAN.
Peter DAN è solo un tassello di questo percorso di missione ad alto impatto sociale e quindi anche ambientale e quindi anche umano, culturale, istituzionale, geopolitico, ecosistemico. Al centro, la salute: la priorità dell’umanità. Il pensiero sistemico che i sistemi agroalimentari necessitano è lo stesso di quello che stiamo applicando alle future generazioni, lavorando già con l’ONU, l’agenzia per lo sviluppo e CoFSA, l’alleanza sulla coscienza dei sistemi agroaliementari di cui facciamo parte, e lavorando mutuando gli Inner Development Goals a cui Google ha fornito un contributo enorme.
Questo percorso è necessario e non riguarda solo chi è affetto da disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Riguarda tutti noi. Farsene esempio è cruciale, sebbene Leonardo Mendolicchio, Claudia ed io, siamo consapevoli di dover essere molto chiari sugli impatti tangibili di un approccio transdisciplinare che ha a che fare con la vita.
Il benessere olistico è un fatto di educazione. Educarsi allo stile di vita, alla mentalità, alla dimensione interiore prima di quella esteriore, all’essere prima che al fare è un fatto di Paideia.
Vi aspettiamo a Pollica. Il luogo della cura, di uno stile di vita che è un patrimonio dell’umanità, di una natura che diventa carne e lenisce ogni fame d’amore per la vita.
Per informazioni o collaborazioni
peterdan@futurefoodinstitute.org