Con l’arrivo di settembre, si respira nell’aria un’atmosfera di rinnovamento e speranza. L’inizio dell’anno scolastico rappresenta un momento di ripartenza collettiva, un “Capodanno laico” che coinvolge milioni di vite in tutto il paese. Quest’anno, in nostro ritorno sui banchi di scuola si è arricchito di un significato ancora più profondo, grazie alle parole potenti e all’energia straordinaria catalizzata del Paideia Campus, culminata con il TEDx Pollica.
Il TEDx Pollica a fine Agosto non è stato un evento qualunque, ma un vero e proprio rito di passaggio che ha anche sancito la fine della stagione estiva e ha preparato il terreno al nuovo anno, con una buona dose di speranza ed entusiasmo. Tra le tante storie appassionanti, una voce si è distinta con forza, catturando la nostra attenzione e il nostro cuore. È quella di Lorenzo Micheli, che con la sua storia, ci ha fatto riflettere sull’importanza fondamentale della scuola come pilastro della società, luogo in cui si formano i giovani, vero motore di cambiamento di un paese e speranza per il futuro.Il suo intervento, che vi invito ad ascoltare con grande cura, ha rappresentato non solo una riflessione profonda, ma un vero e proprio manifesto per il futuro dell’educazione. Lorenzo ci ha invitati a riflettere sui valori fondamentali che sottendono l’atto dell’educare, offrendo una visione che trova profonda risonanza e concreta attuazione nella quotidianità del Paideia Campus. La sua riflessione ci spinge a qualificare il valore intrinseco dell’educazione, non solo come trasmissione di conoscenze, ma come processo di crescita integrale che abbraccia il senso del luogo, il pensiero contemporaneo e la capacità di immaginare futuri possibili.
- Educare al senso di luogo: In un’epoca di crescente distacco dai luoghi che abitiamo, è fondamentale riconnettere i giovani con le proprie radici e il proprio territorio. Questa visione si allinea perfettamente con il nostro approccio al Paideia Campus, dove il contesto mediterraneo diventa un’aula a cielo aperto.
- Educare al pensare contemporaneo: La scuola deve ancorare le sfide del presente all’attualità, stimolando competenze non ancora codificate e accendendo il desiderio di apprendere. Al Paideia Campus, viviamo questa filosofia ogni giorno, integrando le sfide globali nelle attività che prendono vita, tra terra e mare, in cammino, coinvolgendo i contadini, i pescatori, gli scienziati, la comunità, cittadini e famiglie. Lavoriamo insieme per affrontare le sfide nella quotidianità, salvaguardando i patrimoni viventi e alleandoci a prenderci cura del bene comune.
- Educare a dei futuri possibili: È cruciale aiutare i ragazzi a definire e progettare molteplici alternative per il futuro, contrastando la crescente sfiducia che si sviluppa con l’avanzare degli anni scolastici. Questo principio è al cuore della nostra missione di formare i cittadini del mondo di domani.
Questi principi assumono un’importanza ancora più cruciale nel contesto attuale, caratterizzato da una vera e propria tempesta perfetta che investe i nostri giovani e investe tutti: crisi economica, malessere psicologico diffuso e un preoccupante aumento di episodi di violenza apparentemente inspiegabile. In questo momento storico, lavorare per e soprattutto con i giovani diventa non solo un’opportunità, ma una necessità imprescindibile per costruire un futuro “bello, buono e giusto”. Solo coinvolgendo attivamente le nuove generazioni nei processi di cambiamento e fornendo loro gli strumenti per navigare la complessità del presente, possiamo sperare di trasformare le sfide attuali in opportunità di rinnovamento e crescita collettiva.
A Pollica, con una grande Maestra, Sonia Massari, in questi anni abbiamo studiato, sperimentato, e sviluppato il modello di scuola delle “3S”, che ci allena quotidianamente al “Sentire” per sviluppare una profonda connessione con il territorio, la terra, il mare, e la comunità; al “Sapere” stimolando la curiosità e la motivazione, ed acquisire conoscenze e competenze critiche per affrontare le sfide del presente e del futuro ed al “Sostenere” perchè non basta imparare, ma bisogna anche agire partendo dal “prenderci cura” di chi e cosa ci circonda.
Connetto puntini. Il senso di luogo, il pensare contemporaneo, i futuri possibili, il sentire, il sapere, il sostenere e poi ripenso alla nostra “Estate a Pollica”, alla piazza gremita e accaldata, senza età, attenta e silenziosa, in ascolto delle parole di Franco Arminio che, recitando la sula famosa “lettera”, si è rivolto così ai ragazzi del Sud:
Cari ragazzi,
abitate da poco una terra antica,
dipinta con le tibie di albe greche,
col sangue di chi è morto in Russia, in Albania.
Avete dentro il sangue il freddo delle navi
che andavano in America,
le grigie mattine svizzere dentro le baracche.
Era la terra dei cafoni e dei galantuomini,
coppole e mantelle nere,
era il Sud dell’osso, era un uovo, un pugno di farina,
un pezzo di lardo.
Ora è una scena dissanguata,
ora ognuno è fabbro della sua solitudine
e per stare in compagnia si è costretti a bere
nelle crepe che si sono aperte tra una strada e l’altra,
tra una faccia e l’altra.
Tutto è spaccato, squarciato, separato.
Sentiamo l’indifferenza degli altri
e l’inimicizia di noi stessi.
Uscite, contestate con durezza
i ladri del vostro futuro:
sono qui e a Milano e a Francoforte,
guardateli bene e fategli sentire il vostro disprezzo.Siate dolci con i deboli, feroci con i potenti.
Uscite e ammirate i vostri paesaggi,
prendetevi le albe, non solo il far tardi.Vivere è un mestiere difficile a tutte le età,
ma voi siete in un punto del mondo
in cui il dolore più facilmente si fa arte,
e allora suonate, cantate, scrivete, fotografate.Non lo fate per darvi arie creative,
fatelo perché siete la prua del mondo:
davanti a voi non c’è nessuno.Il Sud italiano è un inganno e un prodigio.
Lasciate gli inganni ai mestieranti della vita piccola.
Pensate che la vita è colossale.
Siate i ragazzi e le ragazze del prodigio.-Lettera ai Ragazzi del Sud-
In questo nuovo anno scolastico, lavoriamo insieme per fare della scuola un luogo di crescita, opportunità e rigenerazione sociale. Abbracciamo la diversità, il nutrimento più prezioso, perché non è un problema da gestire, ma una risorsa da valorizzare. Come ci ricorda l’UNESCO, la diversità è essenziale per l’umanità tanto quanto la biodiversità lo è per la vita. La scuola, in fondo, è il laboratorio di diversità più straordinario che esista: ogni classe è un microcosmo dove le differenze sono la regola su cui costruire il futuro.
La missione della scuola è responsabilità di tutti, non solo studenti, insegnanti e famiglie. Il primo giorno di scuola rappresenta un’opportunità straordinaria, per l’intera comunità, per ripartire insieme, con fiducia e speranza.
Cari docenti, voi siete l’anima della scuola! La vostra passione e dedizione sono ciò che ispira e guida i nostri ragazzi. Ogni giorno avete il potere di accendere in loro quella scintilla che li spinge a imparare e a crescere. La motivazione non nasce da sola: siete voi a costruirla, a renderla viva, lezione dopo lezione. Fatelo con coraggio e amore, trasformando ogni momento in un’avventura che li farà guardare al futuro con occhi nuovi e pieni di speranza.
E a voi, ragazzi: siete i veri protagonisti di questo viaggio! Affrontate quest’anno con tutto il coraggio e la curiosità che avete dentro, perché il mondo non può più aspettare. Non siete solo il futuro (come noi grandi amiamo ripetervi), ma il presente, e in questo momento così complesso, violento e lacerato, solo la vostra purezza, la vostra energia e i vostri occhi nuovi possono davvero fare la differenza. Continuate ad alimentare il vostro genio creativo, esplorate, sfruttate le vostre intelligenze, allenate la sensibilità e, soprattutto, fate spazio ai silenzi: è lì che nascono le grandi idee. Qualcuno di molto speciale, diceva “siate affamati, siate folli”, e io aggiungo: siate unici, insieme e dannatamente ostinati. Saranno la vostra autenticità, la vostra capacità di cooperare e la vostra determinazione a cambiare le sorti di questa umanità tormentata. Il vostro tempo è adesso, e come dice Franco Arminio:
“Lasciate gli inganni ai mestieranti della vita piccola.Pensate che la vita è colossale.Siate i ragazzi e le ragazze del prodigio.”