Il mondo oggi celebra la Giornata Internazionale della Donna, istituita nel 1977 non per “festeggiare” le donne ma per ricordare le discriminazioni legate al genere presenti nella nostra società, le conquiste fatte e i cambiamenti messi in moto. Ma soprattutto si tratta di una giornata per stimolare alla riflessione sulla “condizione femminile”. Ma che cosa vuol dire condizione femminile oggi?
Violenze e conquiste di emancipazione sono ancora messe in discussione in molte parti del mondo, ma mai come ora navigando tra il senso di disagio e la complessità oggettiva che questo momento storico ci offre, cresce il senso di consapevolezza collettiva e individuale riguardo al valore della vita.
La consapevolezza di essere tutti interdipendenti, ma non uguali: “Siamo tutti nella stessa tempesta, ma non sulla stessa barca e chi ha barche più fragili affonda più facilmente” ha detto Papa Francesco. Una consapevolezza raggiunta a un caro prezzo che ci impone, oggi, di ripensare i nostri modelli di sviluppo e soprattutto di convivenza, ci impone di ridefinire i principi guida della società.
Per la prima volta nella storia moderna il concetto di “etica della vita” è diventato davvero globale e quando si parla di vita, si parla di prosperità, e se si parla di prosperità non si può prescindere dal valorizzare il ruolo della donna nella comunità.
E’ proprio di “prosperità” che spesso la donna è promotrice, prosperità intesa anche come tenacia e come capacità di fare con quello che si ha, e malgrado ciò rinascere, sempre. Nella storia la donna ha avuto ruoli importanti, legati alla forza che nasce, alla forza che si tramanda.
Numerosissime sono le storie che parlano di donne, forza e prosperità, che hanno lasciato un segno nella storia, ma oggi voglio dedicarmi in particolare ad alcune testimonial mediterranee. Cosa ne sarebbe della “Dieta Mediterranea” che conosciamo oggi, se saperi, conoscenze, gesti, valori e sapori non fossero stati tramandati da generazioni di donne e se non ci fossero state alcune donne speciali a lasciare un segno nella storia del territorio del Cilento?
Trotula De Ruggiero, medico della Scuola Salernitana vissuta nell’XI secolo e conosciuta in tutta Europa durante il Medioevo, fu proprio grazie a lei che l’ostetricia e la ginecologia vennero riconosciute come scienze mediche. La scuola medica Salernitana non relegava le conoscenze mediche a sola sfera di azione maschile ma era aperta ad entrambi i sessi permettendo alla scienza di avanzare. E quando si parla di scienza e Mediterraneo come non citare la biologa Margaret Keys? E’ grazie ai suoi studi portati avanti in modo congiunto assieme a suo marito, il noto fisiologo statunitense Ancel Keys, possiamo parlare di Dieta Mediterranea che prese questo nome proprio negli anni ‘70 dopo decenni passati, dalla coppia, a studiare l’alimentazione delle popolazioni del bacino Mediterraneo e soprattutto del Cilento. Donne con competenze complete e donne di visione, che hanno cambiato e influenzato positivamente anche un pezzetto della nostra Storia.
Così oggi nel omaggiare le tante grandi donne che ci hanno ispirato, nel ringraziare tutte quelle donne che ci supportano quotidianamente nella nostra missione; modello per la loro tenacia, per la grazia con cui mettono a frutto la loro sapienza, per lo spirito di servizio e la cura che dimostrano in ogni azione, oggi voglio celebrare la grande famiglia Future Food. Una famiglia che quotidianamente vuole sperimentare nuovi modelli di socialità e sviluppo per un futuro più sostenibile. Una famiglia fatta di anime diverse, uniche e per questo preziose. Donne testarde, determinate, generose, intelligenti, perseveranti, curiose, ma anche colleghi, mariti, soci, partner, appassionati compagni di squadra, pazienti, saggi e ironici, capaci di accogliere il bello della nostra esuberanza ed essere, con noi, parte attiva di quel cambiamento oggi davvero necessario.
“Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. Sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima.”
— Marcel Proust