Perchè il colosso cinese Alibaba cerca l’Italia per innovare il cibo?
ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ha di recente siglato un accordo strategico con HEMA, con l’obiettivo incrementare attività promozionali per i prodotti italiani nelle maggiori città cinesi.
Conoscete tutti il Gruppo Alibaba?
E’ una fra le maggiori compagnie di commercio online al mondo, fondata nel 1999 e tuttora presieduta da Jack Ma, il primo imprenditore della Repubblica Popolare Cinese ad apparire sulla copertina della rivista Forbes, scelto dal Times come uno dei 100 uomini più importanti al mondo.
Alibaba è il gruppo che in un solo giorno, durante il single’s day, ha registrato e generato 18 miliardi di dollari di vendite, di cui 5 miliardi in una sola ora, di cui 1 miliardo nei primi 5 minuti dopo la mezzanotte.
Ogni 5 dollari spesi per un acquisto online in Cina, 4 vanno ad Alibaba. E stiamo parlando di un mercato composto da 1,3 miliardi di persone, potenziali consumatori.
Lo scorso anno, il fatturato è aumentato del 49% rispetto al precedente, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 42 miliardi di dollari.
Alibaba possiede, tra l’altro, il gruppo HEMA, la “leading O2O retail company”, cioè l’azienda leader nel concepire e dare plasticità al concetto di online e offline insieme, anche perché in Cina l’80% per cento degli acquisti avviene ancora nei negozi fisici tradizionali, coniugando virtuale e reale.
Hema rappresenta, dal primo store aperto a gennaio 2016, la manifestazione più autentica dell’ambizione del gruppo Alibaba di offrire l’efficienza e la flessibilità dell’esperienza di acquisto online, in negozi pensati per essere una mecca dell’innovazione.
Un’app permette di cercare i prodotti online e pagarli con Alipay, la piattaforma di proprietà dello stesso Alibaba. Naturalmente è tutto personalizzato, dai consigli al modo di trovarsi la merce a casa senza fare troppa fatica (se vivi a 3 km dal centro, i prodotti ti vengono consegnati gratuitamente a casa).
Oggi sono 36 i concept stores Hema in Cina e l’obiettivo è aprirne più di 2000 nei prossimi anni. E’ il futuro del retail. E’ l’integrazione perfetta tra online e offline, con droni, applicazioni per smartphone, intelligenza artificiale, algoritmi per la personalizzazione degli acquisti, gestione dei big data che supportano l’incremento dell’esperienza d’acquisto, che diventa più facile ed efficiente.
Ma allora cosa ci fa Hema in Italia?
Innovazione, sicurezza alimentare, qualità, tradizione, i quattro fattori chiave che hanno guidato la missione cinese nella Food Valley emiliano romagnola che vedeva coinvolti buyer e influencers.
La delegazione ha incontrato produttori eccellenti e grandi icone del Made In Italy, ma anche aperto dialoghi sul futuro. Con grande orgoglio il nostro Future Food Institute, che da anni forma i “food Innovator” di domani e ricerca le innovazioni più rilevanti nel settore, ha accolto la delegazione e coinvolgerà Hema nello studio del futuro della distribuzione nel settore alimentare intensificando incontri, visite e scambi tra Italia e Cina. Nel corso della nostra “Food Innovation Global Mission”, il pionieristico giro del mondo in 60 giorni (12 maggio – 12 luglio) tra 12 food tech hub mondiali con 15 ricercatori del nostro “Food Innovation Program”, faremo infatti tappa anche in Cina, dal 22 giugno al 1 luglio, a Shanghai, dove i rappresentanti di HEMA e i ricercatori di Future Food Institute si confronteranno su alcuni temi-chiave dell’innovazione nel settore.
Questo è un solo l’inizio. Un inizio figlio di un percorso nato nel solco del lavoro della Regione Emilia Romagna e dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane che hanno lavorato per creare le condizioni ed il contesto favorevole per far fiorire collaborazioni e scambi tra Cina e Italia, puntando su una contaminazione mutuamente benefica, fatta di talenti, know how, tecnologia, ma anche tanta formazione e studio per affrontare le sfide del futuro in modo consapevole e guardando nella direzione della sostenibilità ambientale, che certamente deve guidare le scelte economiche delle imprese, i comportamenti di acquisto dei consumatori e in generale il funzionamento di un modello agroalimentare al momento malato e pericoloso. E’ un cambiamento che necessita di un approccio olistico. E’ un’innovazione che rappresenta uno sforzo collettivo, che parte dall’innovazione culturale e arriva a quella tecnologica.
E’ per questo che Hema, del gruppo Alibaba di Jack Ma, sceglie l’Italia. Siamo il Paese più autorevole e credibile sui temi dell’agroalimentare. Siamo, grazie al lavoro del Ministero per le Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali del Governo Italiano, l’unico Paese al mondo a garantire tutela e promozione dell’agroalimentare sulla piattaforma cinese. Il Mipaaf infatti a settembre 2016 ha sottoscritto un accordo proprio con Alibaba per promuovere le eccellenze agroalimentari italiane e combattere i falsi, dal parmesan al prosecco contraffatto. Un’intesa che consente ai produttori italiani di poter soddisfare la crescente domanda di Made in Italy autentico sulla piattaforma cinese che conta oltre 454 milioni di consumatori e che tra 10 anni punta ai 2 miliardi di utenti attivi.
Sul fronte della tutela, quindi, l’Italia è l’unico Paese al mondo ad avere garantito ai prodotti Dop e Igp la stessa tutela contro il falso che hanno i brand commerciali sulla piattaforma e-commerce.
L’alleanza con Alibaba per contrastare la contraffazione è iniziata lo scorso anno e i numeri sono impressionanti: impedita la vendita mensile di 99mila tonnellate di falso parmigiano, 10 volte di più della produzione autentica, o di 13 milioni di bottiglie di Prosecco che non arrivava dal Veneto.
Un’operazione di sistema, dunque, che fa grande di nuovo l’Italia nel mondo e che vede, in questo percorso, Istituzioni, aziende, startup, Università, centri di ricerca, associazioni di categoria, uniti per rivendicare l’eccellenza della propria identità. Un’identità che ha suggellato anche il primato della Food Valley, dell’Emilia Romagna e certamente da qui sarà in grado di creare effetti moltiplicatori in tutto il territorio nazionale.