Dal Cilento un’Area Marina Sperimentale.
In un mondo così veloce e complesso, tanto esteso quanto iperspecializzato, può sembrare complesso comprendere il significato di ecologia integrale ed applicarlo ai sistemi agro-alimentari attuali.
Eppure, questa è la missione che, due anni fa, abbiamo intrapreso insieme al Comune di Pollica con la creazione del Paideia Campus e la condivisione di una visione, quella di “Pollica 2050” che ha l’ambizione di attuare una rigenerazione ecologica integrale, capace riunire insieme azione politica, dimensione ambientale, umana, sociale, culturale ed economica, come la Dieta/Stile di vita Mediterranea magistralmente ci insegna da millenni. Prototipare e co-creare il primo modello di sviluppo ecologico integrale significa allora tradurre il patrimonio immateriale mediterraneo in una vero e proprio paradigma politico per lo sviluppo sostenibile e inclusivo, una nuova strategia di prosperità, che non punti sul mero profitto fine a se stesso, ma sul benessere della comunità, intesa come incontro virtuoso tra territorio e persone. Non c’è prosperità economica in un ambiente degradato; non può esserci crescita demografica in un luogo in cui non ci sono servizi o stimoli culturali; non c’è futuro se la politica non progetta a lungo termine.
Questo vale senza dubbio anche per il settore ittico, cuore della cultura, cucina, sapere e tradizione mediterranea.
Ormai abbiamo capito quanto il Mare Nostrum abbia un ruolo centrale per l’ecosistema marino, quanto svolga una funzione nevralgica per la transizione ecologica applicata nella Blue Economy e quanta conoscenza, maestranza e cura sia arrivata fino ai nostri giorni grazie a pescatori, spesso piccoli e piccolissimi, che custodiscono il ricco patrimonio marino mediterraneo. Un patrimonio, materiale ed immateriale, oggi profondamente minacciato da politiche incapaci di valorizzare la diversità marina mediterranea, da quote pesca che impediscono ai piccoli pescatori di lavorare, dal diffondersi di pratiche ittiche intensive, illegali, dai costi e dai tempi di una burocrazia che rischia di uccidere la conoscenza e le tecniche sostenibili più antiche.
Il Programma “Trame Mediterranee” quest’anno ha deciso di dedicarsi con particolare attenzione proprio al tema del Mare. Primo passo concreto originato dall’incontro tra la rappresentanza della Commissione Europea in Italia ed i pescatori del Cilento in occasione della EU AgriFood Week, questo progetto culturale sistemico creato in collaborazione con il Comune di Pollica ed il Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo”, nasce per creare consapevolezza attraverso l’esperienza sul campo e l’ascolto attivo, per trovare soluzioni concrete coinvolgendo i pesactori, l’ecosistema dell’innovazione la scienza e la comunità e soprattutto diffondere un messaggio che arrivi ai giovani Italiani che tanto possono fare per proteggere i nostri mari partendo da piccole azioni quotidiane . Così, dal 04 al 21 luglio, gli studenti sono arrivati nel Cilento per vivere a 360 gradi le bellezze, le sfide e le complessità del mare e della pesca mediterranea, vivendo accanto ai pescatori, assistendo alle diverse fasi di trasformazione del pesce, beneficiando dell’esperienza e conoscenze ecologiche antiche del mare, pulendo le spiagge dalla plastica, ascoltando dai pescatori le frustrazioni e bisogni ma anche mettendoli in diretto contatto con scienziati, startupper della filiera ittica e designers. Solo così gli studenti, simbolo di una generazione sempre più sensibile delle problematiche ambientali, sociali ed umane, possono diventare testimoni attivi e fattivi di un valore da preservare anche attraverso una maggiore educazione e sensibilzzazione alla rigenarazione marina.
Un percorso che deve essere supportato da una politica ricettiva e proattiva.
Progettare, sperimentare e implementare nuovi strumenti di governance del mare, partendo dal riconoscimento del ruolo cruciale dei pescatori è infatti il primo, importante passo che ha segnato la conclusione di Trame Mediterranee Blue Edition: la creazione di un Manifesto per la proposizione della prima Area Marina Sperimentale per la pesca, la ricerca e lo studio nel Cilento, partendo dalla proposta del Sindaco di Pollica Stefano Pisani presentata nel 2019.
Da Marina di Acciaroli, un luogo che naturalmente esalta il valore del mare ponendolo al centro del paesaggio, 14 sindaci della Costa Cilentana si sono riuniti per firmare formalmente l’inizio di un percorso congiunto promosso da Stefano Pisani, Sindaco del Comune di Pollica e sottoscritto da Marco Rizzo, Sindaco di Castellabate; Flavio Meola, Sindaco di Montecorice; Giuseppe Cilento, Sindaco di San Mauro Cilento; Silvia Pisapia, Sindaco di Casalvelino; Pietro D’Angiolillo, Sindaco di Ascea; Ettore Liguori, Sindaco di Pisciotta; Mario Scarpitta, Sindaco di Camerota; Rosario Pirrone, Sindaco di Centola; Ferdinando Palazzo, Sindaco di San Giovanni a Piro; Giovanni Fortunato, Sindaco di Santa Marina; Franco Giudice, Sindaco di Ispani; Manuel Borrelli Sincaco di Vibonati e Antonio Gentile, Sindaco di Sapri; dai FLAG Cilento Mare Blue e “I Porti di Velia”, da Future food Institute e Legambiente.
Un Manifesto che incarna perfettamente il bisogno di ripristinare una rigenerazione ecologica integrale anche del mare. Infatti, tra gli obiettivi e priorità di intervento per i Comuni e i portatori di valore della Costiera Cilentana, rientra:
- una rigenerazione ambientale: promuovendo una tutela ambientale capillare, anche attraverso la valorizzazione di pratiche ittiche in grado di salvaguardare e rigenerare gli ecosistemi marini ed incentivando pratiche marine capaci di rispettare i ritmi ecologici e la stagionalità;
- una rigenerazione umana: estendendo la conoscenza ecologica ed il ruolo dei pescatori cilentani nella custodia e nella salvaguardia attiva delle risorse marine, favorendo una loro partecipazione attiva nelle attività di pulizia dei mari e nella raccolta dati utili alla ricerca scientifica;
- una rigenerazione sociale: creando l’ambiente abilitante affinché si sviluppino e solidifichino reti di cooperazione e aiuto reciproco tra pescatori, soprattutto tra piccoli pescatori, ma anche tra Comuni, assicurando un monitoraggio partecipato degli stock ittici e dell’ecosistema marino, ma anche difendendo le diversità e peculiarità marine e territoriali dei luoghi;
- una rigenerazione culturale: promuovendo un’educazione e sensibilizzazione alla rigenerazione marina, agevolando maggiori incontri e scambi di conoscenza tra pescatori e ristoratori, al fine di valorizzare al meglio i prodotti stagionali ed i pesci “poveri” e diffondendo attività di sensibilizzazione alla cittadinanza (locale e non), anche attraverso pratiche esperienziali dirette, capaci di rendere la comunità di piccoli pescatori una vera e propria comunità educante;
- una rigenerazione economica: assicurando la sostenibilità economica delle attività di pesca sostenibili, creando opportunità di diversificazione del reddito e sperimentando insieme ai pescatori soluzioni innovative per una completa tracciabilità del pescato
- un’azione politica che, dal basso, sappia realmente insieme, come reti, i bisogni e le esigenze del Mediterraneo e della comunità dei pescatori cilentani sostenibili, ovvero coloro che quotidianamente si prodigano per custodire il Mare Nostrum.
D’altronde, promuovere una la cura nel Mediterraneo è una chiara manifestazione della visione più ampia ed a lungo termine che stiamo attuando direttamente con Pollica 2050: dare vita a un vero e proprio ecosistema che veda tutti gli stakeholder e i cittadini cooperare per un unico scopo comune, coinvolgendo sia Pollica che i paesi limitrofi del Cilento, affinché la comunità locale sia coinvolta, sensibilizzata e responsabilizzata a partire dal senso di appartenenza e di responsabilità verso il territorio.
Il nostro percorso verso una rigenerazione ecologica integrale del Mar Mediterraneo parte da qui: gettare reti di rigenerazione, integrata ed integrale, significa fare in modo che la prima Area Marina Sperimentale del Cilento diventi proposta concreta, significa rendere più fitte ed unite le trame degli attori che si prodigano per la salute del mare, come confermato dalla recente collaborazione tra Future Food Institute, Comune di Pollica e Assoittica.
“Vivere Mediterraneo” significa riportare il Mediterraneo al centro del dibattito nazionale ed internazionale, tutelarlo e prendersene cura; un imperativo per noi italiani che ne siamo il cuore pulsante.