Dieci anni fa, oggi, il 16 Novembre 2010, il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale approvava l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. Succedeva a Nairobi, in Kenya, e succedeva anche per il lavoro incessante del Sindaco pescatore Angelo Vassallo, simbolo di legalità, tenacia e sostenibilità, che dal Comune di Pollica (SA) ha dato inizio al processo destinato a fare la storia della Dieta Mediterranea, suggellandone la prospettiva ampia e l’approccio olistico che necessita.
Il Future Food Institute celebra questo importante decennale con una serie di appuntamenti. Un percorso cominciato partendo dai banchi delle scuole italiane con il workshop organizzato assieme a Campustore presentando Scuola Mediterranea, una serie di strumenti didattici multidisciplinari, ispirati dalle sperimentazioni nate all’interno dell’IC di Pollica G.Patroni, per affrontare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile partendo dal cibo e trasformare, in questo momento di lockdown, le cucine domestiche in veri e propri laboratori per parlare di scienza, storia, misteri, salute e biodiversità. Un percorso che vuole valorizzare le 7 Comunità Emblematiche per la Dieta Mediterranea (Marocco – Chefchaouen; Croatia – Brač and Hv; Portugal – Tavira; Spain – Soria; Cyprus – Agros ; Greece – Koroni; Cilento/Italy – Pollica) e portare il messaggio nel mondo attraverso un calendario di eventi che vede coinvolto in Ministero degli Affari Esteri e la Settimana della Cucina Italiana. San Francisco, Washington DC, Taipei, Tokyo, Pechino, Santiago del Chile, Riyadh, Mumbai, Madrid, Berlin, le città che dal 18 Novembre al 9 Dicembre ospiteranno gli eventi della Rassegna.
Oggi le celebrazioni hanno preso il via con l’evento promosso da Ministero dell’’Ambiente, insieme al Ministero degli Esteri e ai Ministeri delle Politiche Agricole, dell’Istruzione, della Salute e dei Beni Culturali, con la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, ed il Comune di Pollica con un convegno digitale che ha viso coinvolte istituzioni e mondo accademico per sottolineare la rilevanza di questo stile di vita “esempio concreto di sviluppo sostenibile e tutela della biodiversità, contro lo spreco alimentare”.
Inizia oggi anche il percorso formativo sulla Dieta Mediterranea, realizzato da Regione Campania e Scabec (Società campana beni culturali), in collaborazione con il Future Food Institute. Un programma di formazione unico nel suo genere e particolarmente importante anche in considerazione al momento storico che stiamo vivendo.
Un momento nel quale la crisi sanitaria, quella economica e quella ambientale si rafforzano reciprocamente, danneggiando alcune categorie in particolare e certamente rendendo più fragili e diradate le opportunità per i giovani e per i neet (coloro che non studiano, nè lavorano), che sono il nostro futuro.
Al riguardo, un articolo del Sole24Ore sottolinea un dato inquietante. Durante il lockdown, il tasso di disoccupazione è diminuito e questo non perché le persone in cerca di impiego abbiano trovato lavoro, ma perché tali persone hanno semplicemente smesso di cercare lavoro. Lo scoraggiamento di questa categoria è la misura di una crisi profondissima.
Ed è a loro che si rivolge il progetto di formazione che parte oggi.
I neet, acronimo inglese che sta per “Not in Education, Employment or Training”, hanno un costo sociale stimato dall’Eurofound (2012), pari all’1,2% del Pil europeo, percentuale che raggiunge il 2% in Italia. Un costo per lo Stato pari a circa 36 miliardi di euro.
Il Programma di Formazione e Co-progettazione (Living Lab) per la creazione di imprese legate alla Dieta Mediterranea promosso dalla Regione Campania e realizzato con la collaborazione di Scabec (Società Campana Beni Culturali) e Future Food Institute, è attivato nell’ambito del progetto MD.net Mediterranean Diet – When Brand Meets People, finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale Europea Interreg Med (FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020), di cui la Regione Campania è Lead Partner.
Obiettivo generale è il riconoscimento della Dieta Mediterranea come opportunità di sviluppo economico e di creazione di impresa creativa e innovativa, capace di riflettere la vocazione territoriale in termini non solo legati all’agroalimentare, ma anche allo stile di vita locale. Il Living Lab ha una durata di 5 settimane, sarà svolto interamente online, con masterclass e conversazioni con esperti, e prevede 7 moduli:
- La Dieta Mediterranea: Racconto e Prodotto. Obiettivo del modulo è l’acquisizione di teorie e tecniche di storytelling dei prodotti e di informazioni specifiche sui prodotti della Dieta Mediterranea.
- La Dieta Mediterranea: Territorio e Brand. Obiettivo del modulo è l’acquisizione di nozioni di strategie di “branding” legate al territorio del Cilento e, più in generale, alla Campania.
- Buone pratiche del territorio. Presentazione di buone pratiche realizzate sul territorio del Cilento e in Campania.
- Buone pratiche dei partner internazionali. Una finestra su casi di successo dei partner di progetto che presenteranno iniziative imprenditoriali di promozione dello stile di vita Mediterraneo.
- Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e “Food/Framework” delle Nazioni Unite. Obiettivo del modulo è fornire una cornice di lungo periodo legata all’Agenda 2030 dell’ONU, in modo che le idee imprenditoriali siano coerenti con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
- Fonti di finanziamento. In questo modulo verranno illustrate le opportunità per i giovani imprenditori in Campania, le misure di agevolazione e gli interventi a disposizione per finanziare idee innovative.
- Hackathon. I partecipanti verranno divisi in quattro sottogruppi ciascuno dei quali lavorerà per la strutturazione di una/due idee di progetto con la guida dello staff regionale di progetto e dei coach/mentor di Future Food Institute.
Al termine del percorso verranno selezionate fino a 8 idee di impresa, che saranno supportate dallo staff regionale nell’identificazione delle modalità di finanziamento e nell’attivazione dei processi tecnici e amministrativi per la richiesta di fondi per la creazione d’impresa.
Anche per questo programma, abbiamo applicato le fasi di apprendimento esperienziale che implementiamo nei nostri programmi di Education (dal Master “Food Innovation Program” ai Climate Shapers Boot Camp con la eLearning Academy della FAO). Una fase di inspiration, nella quale i partecipanti vengono ispirati da docenti esperti nel settore; una fase di aspiration, nella quale i partecipanti scoprono le buone pratiche e realizzano una “discovery mission”, andando a intervistare realtà emblematiche dei temi del programma ed infine una fase di perspiration o action, che si articola in una maratone di innovazione (hackathon) nell’ambito della quale i partecipanti trasformeranno delle idee imprenditoriali in progetti.
Tale percorso supporta circa 30 partecipanti che saranno gli imprenditori del futuro nell’area del Cilento. Ed è questa la seconda ragione per cui siamo particolarmente orgogliosi di questo lavoro. Abbiamo, infatti, da quest’anno avviato una importante partnership con il Comune di Pollica, nel quale insisterà la Scuola Mediterranea che abbiamo lanciato lo scorso 12 Novembre insieme alla FAO, all’Unesco e alla Farnesina, in una conferenza stampa realizzata in collaborazione con la stampa estera. Crediamo fortemente che questo ulteriore investimento duraturo sul territorio campano, abbia tante connessioni con il programma della Regione Campania e di Scabec. Si tratta di tasselli indispensabili per lo sviluppo locale di un territorio emblematico per la Dieta Mediterranea, che può e deve diventare leva di competitività e imprenditorialità, aiutando proprio quei neet in crescita.
Questo percorso si inserisce anche nel quadro più ampio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, essendo la Dieta Mediterranea buona per la salute dell’uomo e giusta per il Pianeta e concorrendo a raggiungere tutti i 17 obiettivi dell’Agenda 2030.
Buon anniversario del riconoscimento della Dieta Mediterranea a patrimonio dell’Unesco, con la consapevolezza che è da questa promozione, protezione e valorizzazione che passa il rilancio della cultura e dell’economia del nostro Paese, che si prepara al G20, alla pre COP26 e al pre UN Food Systems Summit.